Si sente spesso parlare della crisi di mezza età, quella fase della vita in cui ci si trova ad affrontare un primo bilancio della propria esistenza. E’ il momento del confronto tra i tanti obiettivi che ci siamo prefissati e le mete che alla fine abbiamo raggiunto, sui vari fronti della nostra vita: famiglia, lavoro, amicizia, amore, ecc. Come tutte le crisi, le fasi di passaggio, anche quella della mezza età rappresenta un momento difficile. E’ un periodo ricco di sensazioni contrastanti tuttavia propedeutico per la ricerca di quel cambiamento utile per uscire dallo stato di crisi.

Il significato degli accadimenti

Spendere del tempo per guardarsi indietro, recuperare i sogni che ci hanno guidato e permesso di diventare quello che siamo adesso è sempre fonte di scoperta. Solo quando ci fermiamo a riflettere su quello che ci è accaduto, sulle scelte che abbiamo operato, realizziamo quel passaggio che non sempre ci diamo la possibilità di elaborare. E’ il famoso connecting the dots, quello che Steve Jobs augurava ai laureandi di Stanford per dare un senso alla propria vita. Ricerca di senso, assunzione di responsabilità per le nostre decisioni, ci consentono di trovare il nostro posto nel mondo. E questo ci rende più chiaro come abbiamo fatto a giungere proprio qui.

Accogliere un nuovo sè

E’ vero, non sempre l’immagine di noi che ci rimandano lo specchio di casa e quello della vita ci piace fino in fondo.  Il corpo non è attraente come quello di una volta, gli acciacchi ci fanno compagnia, ci piacerebbe avere migliori performance, ma è come se avessimo il freno tirato…. Eppure non si tratta solo e sempre di non farcela. E’ anche la necessità di saper accogliere un nuovo modo di essere. Per un uomo accorgersi di essere cambiato, magari di essere più accomodante e accogliente verso se stessi e gli altri, può essere un modo per scoprire quel lato che gli appartiene, ma che ha sempre tenuto in disparte perché convinto che fosse appannaggio delle donne. E’ l’archetipo dell’anima che ci ha fatto conoscere Jung e che, nonostante caratterizzi prevalentemente la psicologia femminile, è presente anche in quella maschile. La mezza età è quindi anche scoperta e accoglienza di nuovi sé, di una nuova identità.

C’è ancora spazio per i desideri

Eh sì, ce lo siamo già chiesti in passato. E’ successo quando abbiamo lasciato il mondo dell’adolescenza per entrare in quello degli adulti. Eravamo pieni di sogni e di speranze che, in un modo o nell’altro, ci hanno guidato ad operare quelle scelte che ci hanno formato e condotto sino all’oggi. Adesso ci viene chiesto di rispondere nuovamente a questa domanda, però con una consapevolezza diversa, molto più profonda. Magari con qualche timore in più, proprio perché sappiamo quanto possa essere difficile ottenere quello che si desidera. Mi sento realizzato professionalmente? Sono riuscito a costruire il rapporto di coppia a cui aspiro? Sono il genitore che ho sempre desiderato essere? Ecco allora giunto il momento di scegliere nuovamente, stavolta però consapevoli del fatto che non conta la meta, ma il viaggio.