Quando si parla di successo, ognuno ha la sua idea a riguardo. Può essere raggiungere uno status prestigioso, avere un conto in banca sostanzioso, esercitare un potere su molte persone, avere una notevole visibilità o popolarità, ecc. A prescindere da come si declini la propria idea di successo, quello che conta è in primis capire cosa veramente si cerca e, subito dopo, cosa occorre fare per raggiungere l’agognata meta.

Ulisse e le sirene

Quello che mi capita di osservare, quando parlo coi ragazzi sui temi esistenziali relativi alla propria realizzazione professionale e personale, è il rischio di farsi attrarre da qualcosa di molto ammaliante. Qualcosa che il più delle volte non è quello che fa per noi. E’ il caso dello youtuber o dell’influencer del momento, del capo d’azienda strapagato, del visionario tecnologico, e così via. Non è che sia sbagliato ispirarsi a chi ha avuto il coraggio e il merito di lasciare una traccia dietro di sé, che in effetti può rappresentare un riferimento importante da cui trarre stimolo. Il tema centrale è che ognuno ha la responsabilità del proprio progetto di vita che sarà per definizione unico e irripetibile. Quello che abbiamo cominciato a vedere nell’articolo realizzare il benessere.

La visione di sè

Diventa fondamentale, quindi, capire quale possa essere la propria visione esistenziale prima di tentare di realizzarne una che sia la brutta copia di qualcun’altra. Questo lavoro di ricerca e scoperta non è né facile né indolore. Scoprire quale possa essere il proprio progetto di vita richiede pazienza, ricerca continua, curiosità. Non meno importante è la necessità di fare i conti coi propri limiti, con le paure, con l’idea del fallimento.

The grit: la grinta che non fa mollare mai

Nonostante le difficoltà, tuttavia, non è mai tempo perso quello speso a cercare di realizzare se stessi. Non sappiamo ancora quale sia il segreto del successo, tuttavia è ormai noto che ciò che può fare la differenza è la determinazione nello sviluppare  il proprio talento, qualunque esso sia. Coloro che hanno mostrato di raggiungere risultati di rilievo, a prescindere dall’ambito di riferimento, hanno in comune una grinta significativa che li porta a perseverare e a dare il massimo, sempre e nonostante tutto.

Una mentalità evolutiva

Alla base di questo approccio non c’è solo una componente caratteriale, che in effetti conta molto. Quello che fa la differenza è la convinzione che le proprie capacità e competenze possano essere sviluppate nel tempo con l’impegno e la pratica. Si tratta, cioè, di credere in quella plasticità della nostra mente che è in grado di aprirci porte nuove fino ad allora non prese considerazione. E’ proprio l’opposto di chi afferma: “non ce la posso fare”, “non è per me”, “non ne ho le capacità”. Chi la pensa in questo modo è convinto che siamo fatti come siamo fatti, quindi non c’è possibilità di miglioramento. A ben vedere, però, non è questione di stravolgere la propria natura, ma di credere che se vogliamo veramente qualcosa possiamo sviluppare quelle capacità che ci servono per ottenerla. A questo punto sta solo a noi decidere onestamente cosa voler fare:  impegnarsi o meno, credere di voler raggiungere quel risultato o lasciar andare, perché è da questo che dipende tutto. Non da come siamo fatti né dagli alibi che cerchiamo per trovare conferma delle nostre convinzioni che ci tengono dentro quella zona di confort tanto dura da abbandonare.